Sul display della tua caldaia Baxi è comparso “E118” e in casa fa freddo? Respira: nella maggior parte dei casi si tratta di un problema semplice da mettere in riga. L’errore indica che la pressione dell’acqua nel circuito è scesa troppo: la caldaia, per proteggersi, si ferma. Perché succede? Come si ripristina? E quando conviene chiamare un tecnico? Vediamolo con calma, senza smontare nulla a caso.
Indice
Che cosa indica davvero l’errore 118
Tradotto in parole normali, E118 segnala pressione di impianto troppo bassa. Quando la lancetta (o il valore digitale) scende sotto la soglia di sicurezza, la macchina blocca l’accensione per evitare danni a pompa e scambiatore. In tanti modelli Baxi la soglia “minima” è intorno a 1,0 bar a freddo; il valore “di lavoro” comodo a impianto spento è in genere 1,2–1,5 bar. Se sei sotto, ecco spiegato il messaggio.
Detto questo, non è una “condanna”: la pressione si può ricaricare. Ma prima, due minuti di buonsenso.
Sicurezza prima di tutto (anche se hai fretta)
Niente panico e niente acrobazie. Non aprire il mantello della caldaia, non toccare valvole interne e cablaggi. Le verifiche di base sono tutte esterne e alla portata di chiunque. Se senti odore di gas, apri le finestre e chiama subito l’assistenza: il 118 non c’entra, c’è altro da controllare. Se non ci sono odori, spegni e riaccendi la caldaia dal selettore, attendi un minuto e passa ai controlli furbi.
Il controllo da un minuto: ti serve davvero ricaricare?
Prima occhiata alla pressione: sul frontale (o sul display) trovi il manometro. Se a impianto freddo leggi sotto 1 bar, hai trovato l’origine dell’errore. Se sei già a 1,2–1,5 bar e appare comunque E118, il sensore potrebbe leggere male o ci sono altri fattori: in quel caso non insistere, più sotto ti dico che cosa riferire al tecnico.
Già che ci sei, senti se la caldaia prova ad avviarsi e poi si ferma. Se non tenta proprio, è quasi sempre pura pressione bassa.
Ricaricare la pressione: guida passo passo
Qui arriva la parte pratica. Ricaricare significa immettere un po’ di acqua nel circuito di riscaldamento attraverso il rubinetto di carico (o “filling loop”). Di solito è una levetta o una manopolina sotto la caldaia, spesso nera o blu. L’operazione dura meno di quanto pensi.
- Spegni la caldaia e lascia che l’acqua si raffreddi qualche minuto. A freddo leggi meglio la pressione.
- Individua il rubinetto di carico: se non sei sicuro, guarda il libretto o cerca una piccola valvola collegata alla rete idrica, con un tubicino che entra nel circuito.
- Apri lentamente il rubinetto (mezzo giro o una lieve leva): sentirai l’acqua entrare. Tieni d’occhio il manometro.
- Chiudi quando arrivi tra 1,2 e 1,5 bar a impianto freddo. Meglio un pelo meno che un pelo più: in riscaldamento la pressione sale naturalmente.
- Riaccendi la caldaia e, se serve, premi Reset. Osserva due minuti.
Se tutto va liscio, l’errore scompare e tornano acqua calda e riscaldamento. Se la pressione scende di nuovo in fretta, leggi la sezione “Perché torna” qui sotto: vuol dire che c’è qualcosa che la fa calare.
Nota: su impianti con radiatori sfiatati da poco, dopo la ricarica può servire un secondo rabbocco: l’aria intrappolata esce e la pressione cala un filo. È normale.
Perché E118 torna? Diagnosi furba dal sintomo
Se dopo aver portato la pressione a posto l’errore rientra ma torna in poche ore o giorni, chiediti “dove sto perdendo?”. Ecco i casi più frequenti.
Perdita visibile nell’impianto
Guarda sotto la caldaia, alle valvole dei termosifoni, ai detentori e ai raccordi vicino al collettore. Un trasudo, una goccia ogni tanto o un segno di calcare possono sembrare nulla, ma in 24 ore ti fanno scendere la lancetta. Risolto il punto, la pressione smette di calare.
Valvola di sicurezza che “piscia”
Se vedi un tubicino di scarico con tracce di goccia, la valvola di sicurezza potrebbe aver scaricato per pressione alta. Perché succede? Spesso per vaso d’espansione scarico: quando l’acqua si scalda, aumenta di volume e la valvola sfoga. Allo spegnimento, la pressione crolla… e riecco E118. Qui serve il tecnico per ricaricare il vaso o sostituirlo: è una verifica rapida ma strumentale.
Aria nell’impianto
Hai sentito gorgoglii nei radiatori? Allora c’è aria. Sfiata piano i termosifoni (partendo da quelli più vicini alla caldaia), riportando poi la pressione a 1,2–1,5 bar. Un paio di cicli sfiato+rabbocco stabilizzano quasi tutti gli impianti dopo lavori o riempimenti.
Rubinetto di carico difettoso
Se non riesci a caricare o la pressione sale a scatti, il rubinetto potrebbe essere bloccato o intasato. Meglio non forzare: si sostituisce in poco tempo e costa meno di quanto immagini.
Sonda pressione capricciosa
Può capitare che a display tu legga 0,8–0,9 bar con manometro analogico a 1,3 bar (o viceversa). In questi casi la sonda o il cablaggio vanno controllati; l’errore E118 può comparire “a torto”. Lascia che sia il tecnico a confermarlo con una prova incrociata.
Attenzione al “ping-pong” tra E118 ed E117
Vedi E118 quando sei a pressione bassa, ma se esageri con il carico potresti imbattersi nell’opposto: E117 = pressione troppo alta. È il classico “troppo pieno”: a freddo stai alto, a caldo la pressione sfora e interviene la sicurezza. Rientra un filo d’acqua dal termosifone o chiedi al tecnico di verificare vaso d’espansione e taratura valvola. Morale? Meglio centrare 1,2–1,5 bar a freddo che arrivare “a occhio” a 2 bar.
Condensa, inverno e altri dettagli che contano
Sulle caldaie a condensazione lo scarico condensa dev’essere libero: se il sifone è ostruito, la caldaia può lavorare male e fermarsi. Non è la causa tipica di E118, ma un impianto trascurato moltiplica i piccoli problemi: togli le incrostazioni dal sifone almeno una volta l’anno.
In inverno controlla anche lo sfiato automatico sul circolatore: se resta bloccato chiuso, l’aria gira in impianto e la pressione “balla”. Un tecnico lo sblocca in pochi minuti durante la manutenzione.
Manutenzione che previene l’errore (e ti fa risparmiare)
Una Baxi in ordine è noiosa… e proprio per questo affidabile. Che cosa vale davvero la pena fare?
Pulizia annuale del circuito caldaia, controllo del vaso d’espansione (la ricarica dell’aria nel vaso è la “cintura di sicurezza” contro sali e scendi di pressione), verifica funzionalità valvola di sicurezza e rubinetto di carico, spurgo aria al primo avvio autunnale. Se l’impianto è vecchio, valuta un filtro defangatore sul ritorno: trattiene fanghi e micro-bolle che fanno lavorare male pompa e valvole.
Piccolo gesto settimanale: una rapida occhiata al manometro quando passi vicino alla caldaia. Se vedi la lancetta scendere piano piano, non aspettare l’errore: indaga prima.
“Posso farlo da solo?” Cosa sì, cosa no
Puoi tranquillamente ricaricare la pressione, sfiatare i radiatori, controllare perdite visibili, verificare che il termostato stia chiedendo calore e, se necessario, fare un reset. Puoi anche osservare se lo scarico della valvola di sicurezza gocciola.
Non dovresti invece aprire il mantello, toccare il circuito gas, regolare valvole interne, sostituire sonde o rubinetti senza competenze: oltre a essere vietato, può diventare costoso e poco sicuro.
Domande frequenti, risposta sincera
A che pressione devo stare “giusto”? A impianto freddo, 1,2–1,5 bar è un intervallo sereno per la maggior parte delle Baxi domestiche; se scendi verso 1,0 bar la caldaia può già mostrarsi “nervosa”.
Dopo il carico l’errore resta. È normale? Se hai ricaricato e la pressione è a posto, ma l’errore non sparisce, spegni/riaccendi e fai un solo reset. Se torna, c’è altro da controllare.
Serve spurgare i termosifoni ogni volta? No, solo se senti gorgoglii o se hai fatto lavori. Sfiata partendo dai radiatori più in alto, poi ricarica di poco.
La pressione cala solo quando accendo il riscaldamento. Perché? Vaso d’espansione scarico o valvola di sicurezza che scarica in mandata: tipico ping-pong E118↔E117. Chiama il tecnico per controllo del vaso e del circuito.
L’impianto è appena stato svuotato. Come parto bene? Riempimento graduale fino a 1,2–1,3 bar, breve circolazione, sfiato radiatori, micro-rabocco. Ripeti una seconda volta il giorno dopo: l’aria “nascosta” esce con calma.
Un aneddoto che chiarisce il quadro
Inizio stagione fredda. Casa su due piani, Baxi che non partiva: E118 fisso. Il proprietario caricava “a sentimento” fino a 2 bar perché “così regge”. Risultato? In funzione saliva oltre, la valvola scaricava, a freddo crollava… e tornava E118. Abbiamo fatto l’ABC: vaso d’espansione sotto-carico ricaricato alla pressione corretta, valvola di sicurezza verificata, livello impostato a 1,3 bar a freddo. Da lì, silenzio. “Noioso”, appunto. Che, sulle caldaie, è il miglior complimento.
Una sequenza tipo che puoi seguire adesso
Immagina di essere davanti al display con E118. Spegni la caldaia, attendi un minuto. Leggi la pressione: 0,6 bar. Individui il rubinetto di carico, apri piano, tieni d’occhio la lancetta. Arrivi a 1,3 bar, richiudi bene. Riaccendi, fai Reset, ascolti il circolatore e la fiamma che parte. Giri per casa: nessuna goccia sotto valvole o radiatori. La sera controlli di nuovo: la lancetta è sempre lì. La mattina dopo? Ancora ok. È così che deve andare.
Se invece vedi la lancetta scendere a 0,8 bar in poche ore, non fare il “gioco del secchio” caricando ogni giorno: c’è un motivo (valvola che scarica, micro-perdita, vaso scarico). Segnalo al tecnico: ti evita il tira-e-molla e ti fa risparmiare.
Quando (e come) chiamare l’assistenza
Chiama senza indugio se non riesci a caricare, se la pressione crolla subito, se vedi gocce dallo scarico della valvola, se l’errore torna nonostante i valori corretti. Tieni pronti modello e serie della caldaia, valore di pressione che leggi a freddo e a caldo, da quanto tempo compare l’errore e che cosa hai già provato. Il tecnico, così, va a colpo quasi sicuro: rubinetto di carico, vaso d’espansione, sonda pressione, valvola di sicurezza, spurghi e via.
Conclusioni
L’errore Baxi E118 è il modo con cui la tua caldaia ti dice “mi manca pressione”. Nove volte su dieci si risolve con una ricarica corretta e, se serve, con la sistemazione di qualche piccolo componente stanco