La lista degli attrezzi necessari per affrontare quello che è un lavoro di rivestimento e d’imbottitura risulta abbastanza limitala e sicuramente non troppo costosa. Non vi figurano, infatti, strumenti particolarmente complessi e costosi; si tratta, per lo più, di strumenti che figurano in qualsiasi borsa degli attrezzi, per quanto modesta possa essere, o addirittura fra gli utensili di cucina. Pochissimi accessori, come gli aghi curvi, dovranno probabilmente essere acquistati.
Strumenti da percussione: occorre una mazza di legno, necessaria per staccare parti di poltrone o sedie una dall’altra, senza rovinare il legno. Deve essere di media grandezza: non troppo grossa, altrimenti non potrebbe essere maneggiata con la necessaria precisione, né troppo piccola, in quanto non potrebbe esercitare una forza sufficiente.
Il secondo strumento è un martello a percussione piccolo, del tipo ricurvo particolarmente adatto a colpire le puntine con cui si fissa no i lavori di tappezzeria. Qualora un martello di questo genere non fosse disponibile, se ne potrà usare un altro, di limitate dimensioni, del tipo più comunemente usato per lavori di falegnameria.
Strumenti da taglio: sono piuttosto numerosi, ma si tratta dei tipi più comuni. Anzitutto una affilata lama da modellista, se possibile del tipo retrattile, che è più sicura proprio per questo suo particolare.
Poi occorre un paio di forbici, abbastanza pesanti per meglio tagliare panni, strisce di gomma. Per tagliare gommapiuma e altri tipi di spugna sintetica è preferibile che le forbici abbiano una lama dentata, del tipo usato abitualmente in cucina.
Occorre quindi un coltello normale da cucina (non è necessario privare la padrona di casa del più bello e del più nuovo, uno vecchio e smussato va forse meglio) che serve per spalmare adesivi sulle superfici da incollare.
Occorre anche un coltello da cucina a lama lunga ed affilata, possibilmente ondulata (del tipo frequentemente usato per tagliare il pane). Questo tipo di coltello sarà praticamente insostituibile per tagliare facilmente, con pochi colpi lunghi, strati anche spessi di gommapiuma. Tenere presente, per questo genere di operazione, che è consigliabile immergere la lama in acqua, ogni Ire o quattro tagli, per farla scivolare meglio e con maggior efficacia sulla gomma o sulla plastica.-
Strumenti per smontare: servono essenzialmente per togliere vecchie punte di fissaggio, per scucire tappezzerie giunte alla fine di una gloriosa carriera. Potremmo elencare, in questa piccola serie, un cacciavite lungo, che servirà per far leva sotto la testa di chiodi troppo resi
stenti; un paio di pinze a testa piatta, per estrarre le stesse puntine una volta scalzate dal cacciavite.
Un paio di pinze appuntite, qualora sia necessario operare in angoli altrimenti difficilmente accessibili.
Un paio di robuste tenaglie per poter divellere qualsiasi tenace fermaglio.
Strumenti di misurazione: sono essenziali per il lavoro di tappezzeria, come lo sono per qualsiasi altro lavoro manuale che richieda una certa precisione. Servono, in questo caso, un metro pieghevole, uno del tipo metallico che si arrotola.
Un righello (o meglio una squadra) per misurare esattamente anche gli angoli retti.
Oltre, naturalmente, a qualcosa per segnare il punto prescelto. Gessetti colorati (rossi o blu) sono i più indicati per lasciare tracce sui blocchi di gommapiuma da tagliare.
Gesso da sartoria è, invece, essenziale per segnare le stesse misure sui panni di rivestimento.
Strumenti da cucitura: è, in pratica, tutta una serie di aghi e ferri. La maggior parte di essi figura nel cestino per i lavori domestici di qualsiasi donna di casa; gli altri potranno essere acquistati da qualsiasi tappezziere. Occorre, anzitutto, un normale ago da rammendo, di misura media, che servirà per i lavori più delicati. Un altro ago strettamente indispensabile è il cosiddetto ago da materassaio più lungo e a sezione leggermente superiore. Risulta essere l’ago abitualmente usato per trapuntare i materassi. Ha un occhiello abbastanza grosso, in cui si può facilmente infilare il filo duro e spesso, molto simile a un cordino, usato dai tappezzieri.
Altri due tipi di ago necessari per alcune delle riparazioni che illustreremo in seguito sono l’ago a mezzaluna, così chiamato perché ha la forma quasi esatta di un semicerchio, e l’ago da sacco anch’esso curvo, ma tale da ricorda re più quella di una falce.
Per fissare i tessuti usati per ricoprire le imbottiture interne (quelli di juta, in genere) o addirittura quelli per il rivestimento esterno, occorrono alcuni ferri da maglia (tre 0 quattro dovrebbero essere sufficienti). Risulta essere importante che siano tutti a sezione piuttosto piccola e bene appuntiti. Risulta essere preferibile che siano di ferro, non di legno o plastica: sono senz’altro più robusti e offrono una resistenza decisamente maggiore alle trazioni.