Un piccolo strappo al bracciolo della poltrona, o allo schienale del divano, offre una sola alternativa se si vuole una riparazione “perfetta”, consiste in una costosa sostituzione del rivestimento di quella parte della poltrona o del divano. Qualora non fosse disponibile un tessuto dello stesso tipo, sarebbe necessario rifare il rivestimento dell’intero mobile. E allora, sicuramente, sarebbero dolori. Davanti a una ingente spesa del genere non poche persone saranno concordi nell’affermare che non ne vale proprio la pena, che è molto meglio ricorrere a qualche “espediente” meno costoso.
Si può ricoprire la poltrona con un telo copridivano, ma non è che questa soluzione sia veramente economica; e il risultato, da un punto di vista estetico, lascia sovente molto a desiderare. Tornando indietro di una o forse anche due generazioni potremmo rimediare cucendo alla meglio lo strappo, e coprendo poi la cucitura con un pizzo. Oggi tale rimedio, che risolveva un tempo non pochi problemi casalinghi, non è più “di moda”. Siamo allora costretti, se non vogliamo spendere cifre pazzesche, a tenerci lo strappo. A meno che lo strappo, per una serie di circostanze che ora elencheremo, non sia adatto a un tipo di riparazione molto poco ortodossa, ma di indubbio successo.
Le condizioni sono queste; lo strappo non deve essere troppo grosso, le fibre del tessuto devono essere rimaste quasi intatte, il tessuto stesso deve essere robusto. Se sussistono queste particolarità, non ci sono grossi problemi: si pub fare un “rappezzo” che, sotto molti versi, può ricordare il modo di riparare il pneumatico bucato di una bicicletta.
Occorre, anzitutto, “ripulire” la ferita, come è indicato al dettaglio 1 della fig. 1. Con un paio di forbici “limare” attentamente le due sponde dello strappo, tagliando ad uno ad uno I fili. Quindi, servendosi di un coltello a lama larga (e se possibile poco affilato, per evitare guai), inserire sotto lo strappo una pezza che sia lunga poco più dello strappo stesso, e larga qualche centimetro. Con lo stesso coltello all’Interno, e con le dita dall’esterno, sistemare la pezza in modo che non ci siano rughe, e che sia perfettamente liscia. Quindi, con uno strumento adatto (lo stesso coltello, oppure una spatolina, o nei casi più delicati la punta piatta di un cacciavite come è indicato nella fig. 2), spalmare un leggero strato di colla sulla parte interna del rivestimento. La colla da usare è quella a base di lattice, l’unica in grado di saldare in modo soddisfacente due tessuti.
A questo punto non resta altro da fare che esercitare una pressione prima lieve, poi più energica, alle due falde del tessuto strappato, affinché si incollino alla pezza precedentemente inserita. Attenzione: fare in modo, premendo, che i due lembi del tessuto siano portati a contatto (non devono rimanere separati né devono accavallarsi). Qualora un po’ di colla uscisse dal punto di congiunzione, pulire subito con panno o spugna umida. Collocare quindi un peso sulla riparazione, e lasciare qualche ora fino a quando la colla sarà asciutta.