In questa guida vediamo come riparare lo strappo di una tela dipinta.
La riparazione di un dipinto è un’operazione destinata, in genere, a personale molto esperto che all’abilità manuale unisce una notevole capacità artistica; gli interventi dei dilettante si riferiscono alla struttura del supporto su cui è steso il dipinto e solo parzialmente al dipinto stesso. Prima di affrontare il lavoro non si dimentichi mai la regola fondamentale: la fretta è foriera di guai. Prepararsi in anticipo tutti i materiali di cui si necessita per poi intraprendere con calma l’operazione. La pittura su tela posa su di un supporto, tutto sommato, alquanto fragile che può essere danneggiato non solo da urti o da trasporto malaccorto, ma anche dal semplice trascorrere del tempo. I danni che si suggerisce di riparare sono le lacerazioni di piccole entità, i tagli lungo gli spigoli del telaio e l’indebolimento generale del tessuto.
Le lacerazioni: la tela, invecchiando, perde molta della sua elasticità, se poi è coperta di vernice la sua fragilità aumenta; un piccolo urto può provocare strappi e lacerazioni che si presentano con labbra sfilacciate sia rettilinee che a 7, quasi sempre accompagnate da una deformazione della tela circostante.
La tela non può certamente essere cucita non solo perché i punti sarebbero una deturpazione del dipinto, ma anche perché la sua struttura stessa mal li sopporterebbe. Si dovrà quindi ricorrere all’incollamento di una toppa, ovviamente sulla faccia posteriore del dipinto (fig. 1).
Procedere come segue: stendere su un tavolo un panno morbido e su esso un foglio di carta oleata; staccare il dipinto dalla sua cornice e posarlo sul tavolo con la faccia dipinta rivolta in basso.
Osservare da vicino, meglio ancora con una lente, le labbra dello strappo e, agendo con uno stuzzicadenti o con un altro oggetto acuminato, far passare pazientemente gli sfilacciamenti sulla faccia posteriore della tela.
L’operazione va eseguita procedendo dalle estremità dello strappo verso il centro; fare attenzione di non esercitare pressione alcuna sul dipinto per non allungare lo strappo. Rovesciare ora il dipinto e, sempre con lo
stuzzicadenti, sistemare gli sfilacciamenti in modo che si sovrappongano allo strappo.
Ritagliare un pezzo di tela grande quanto basta per coprire lo strappo con un margine di un paio di centimetri tutto attorno; questo margine potrebbe essere anche maggiore se la zona deformata della tela fosse più grande; la tela da usare non dovrà avere trame o orditi compatti per permettere un buon fissaggio e contemporaneamente flessibilità. Con un pennellino spalmare un po’ di colla vinilica lungo lo strappo tacendo attenzione di non far colare la colla anche sulla toppa evitando la zona che poserà sullo strappo.
Mettere a contatto la toppa con il rovescio della tela facendovela aderire con le mani. Controllare sull’altro lato che non si siano verificate colature di colla e, in tal caso, eliminane subito con uno straccetto. Posare nuova mente il dipinto a faccia in giù. Porre sulla toppa incollata un pezzo di car[a oleata e su questa qualche peso (libri o altro). In questo modo la toppa oltre a riparare lo strappo, eliminerà anche la deformazione della tela. Quando la colla sarà asciutta (circa 12 ore dopo), togliere i pesi e sollevare con cautela il quadro. Se allo strappo si fosse incollata un po’ di carta, si taglierà via il pezzo più grosso per poi eliminare ogni traccia lavorando con le punte di una lama affilata.
Taglio lungo lo spigolo: una tela vecchia, specialmente se lasciata a lungo senza cornice, può tagliarsi lungo lo spigolo del telaio su cui è montata. Dopo aver staccato il dipinto dalla cornice, è necessario schiodare la tela dal suo telaio lungo il lato dove si presenta il taglio e lungo i due lati contigui. Per staccare la tela procedere come indicato in questa guida. Raddrizzare la tela nel punto in cui è tagliata (fig. 2) mantenendola in questa posizione usando dei pesi; con le dita far combaciare le due labbra del taglio spostando, se necessario, i pesi. Tagliare ora una fettuccia di tela di trama lunga quattro centimetri più del taglio e larga altrettanto. Spalmarla di colla vinilica su tutta la superficie e adagiarla sulla parete danneggiata facendola aderire bene su tutta la superficie. Posare sul tassello un pezzo di carta oleata e mantenere pressata la toppa con dei pesi; quando la colla avrà fatto presa, si toglieranno i contrappesi e si farà assumere alla tela riparata la stessa piega che aveva in precedenza.
Inchiodare di nuovo la tela sul telaio e rimontarla nella cornice.
Indebolimento generale: si verifica su tele molto vecchie o di cattiva qualità mantenute a lungo in ambienti umidi. Se il supporto garantisce ancora un minimo di resistenza lo si può aiutare fissandovi dietro una tela supplementare (in caso contrario sarà necessario affidare il dipinto ad un restauratore per un intervento radicale).
Posare il dipinto a faccia in giù staccato dalla cornice su di un tavolo coperto da un panno. Staccare con molta cautela la tela dal suo telaio e mettere quest’ultimo da parte. Tagliare un pezzo di tela a trama molto larga grande quanto basta per coprire l’intera superficie del dipinto compresi i bordi di fissaggio. Spalmare la faccia posteriore del dipinto di colla di pesce (vinilica se l’ambiente è umido) e stendervi sopra la tela tagliata in precedenza, iniziando da un’estremità del dipinto e srotolando la tela di rinforzo verso l’altra estremità senza mai tirarla (fig. 3). Dopo un’ora circa si può rifissare il dipinto al telaio. Stendere prima una striscia di carta sottile lungo la faccia interna dei bordi del dipinto per evitare che la tela possa incollarsi al telaio. Inchiodare come visto in precedenza. Il fissaggio della tela al telaio va fatto prima che la tela si sia completamente incollata per evitare eventuali deformazioni del dipinto.