La realizzazione di un paralume può tranquillamente essere eseguita in casa a condizione di avere un minimo di attrezzatura e un po’ di pazienza. Il vantaggio di costruire da sé un paralume sta nei fatto che in questo modo le sue forme e le sue dimensioni possono essere perfettamente adattate alle diverse esigenze e molti oggetti domestici possono essere utilizzati.
Per prima cosa bisogna procurarsi il materiale necessario che consiste in filo di ferro zincato da 3-4 mm (in relazione alle dimensioni del paralume), in un anello per ghiera da portalampade, in filo di stagno preparato per saldatura oppure colla a doppio componente tipo Araldite e nastro di tessuto per il rivestimento. Gli attrezzi necessari sono una pinza universale, un martello, un saldatore elettrico (se le parti vanno saldate) e un foglio di carta vetrata (grana 00). La lunghezza del filo di ferro zincato va commisurata alle dimensioni del paralume e dovrà, generalmente, essere pari alla somma delle circonferenze degli anelli superiore e inferiore più dieci volte l’altezza del paralume. Un paralume, per esempio, con l’anello superiore da 25 cm di diametro e quello inferiore da 35 cm e con un’altezza di 30 cm richiede 5 metri di filo di ferro.
Infatti: (25 x 3,14) + (35 x 3,14) + (30 x 10) = 488 cm = 5m.
Con questo filo di ferro si possono realizzare oltre ai due anelli, sei centine e i tre montanti di sostegno. Per poter procedere con sicurezza e precisione è opportuno disegnare su di un foglio di carta la forma dei due anelli in grandezza naturale. Si passa poi alla preparazione del filo di ferro.
Preparare il filo di ferro: questo viene di solito venduto a peso traendolo da una grossa bobina; il filo si presenta quindi curvato e avvolto a spirale, mentre è necessario che sia senza pieghe. Per togliere le pieghe e raddrizzarlo per la costruzione delle centine o per realizzare anelli quadrati, procedere come segue. Fissare un’estremità del filo di ferro alla ringhiera del balcone (fig. 9); avvolgere con un giro il filo su di un pezzo di tubo di ferro da 4-5 cm di diametro (può andar bene anche un tondino di legno duro delle stesse dimensioni). Farsi aiutare da un’altra persona e tenere moderatamente tesa l’altra estremità del filo. Afferrando ora con entrambe le mani il tubo, lo si tira, allontanandosi dalla ringhiera, senza farlo ruotare. Si tagliano ora i singoli spezzoni di filo iniziando da quelli destinati alla costruzione degli anelli. Conformare gli anelli secondo il disegno tracciato in precedenza. Per anelli rettangolari o quadrati, la giuntura dovrà cadere a metà di un lato.
La saldatura: sgrassare con cura il filo usando uno straccio imbevuto di benzina o alcool. Togliere eventuali tracce di ossido alle due estremità da giuntare usando la carta vetrata sottile. Steso il disegno su di un piano di legno (può andar bene anche il fondo di un cassetto rovesciato) fissarvi sopra con degli spilli l’anello di filo di ferro in modo che le sue due estremità siano a contatto. Se si usa il saldatore, scaldare il filo di ferro per qualche minuto e posare poi sul punto di unione il filo di stagno preparato (fig. 10). Una buona saldatura dovrà presentarsi liscia, lucida ed omogenea. Se si usa la colla a doppio componente, tenere l’anello un po’ staccato (1 mm circa) dal piano di appoggio e far colare una goccia di colla sul punto di unione. Attendere per 24 ore e poi staccare, in entrambi i casi rifinire le giunture lisciandole con carta vetrata.
Ripetere l’operazione per l’altro anello. Prima di passare alla saldatura delle centine, è necessario costruirsi un semplice sostegno di legno, senza il quale sarebbe molto difficile montare e fissare fra loro le varie parti in modo da ottenere una costruzione regolare.
Il supporto: lo si può realizzare con materiale di circostanza. Nell’esempio (fig. 11 ) è stato fatto con un pezzo di truciolare da 15 mm e un listello di abete da 4×4 cm.
Tagliare dal truciolare due dischi di cui uno con un diametro superiore di 2 cm a quello dell’anello più grande e l’altro di 2 cm superiore a quello più piccolo, al centro di entrambi i dischi si ricava un foro quadrato adatto ai listello di sostegno, il listello va incollato al disco più grande in modo che gli sia perfettamente perpendicolare.
Attendendo che la colla faccia presa, si taglieranno nel disco più piccolo tante tacche triangolari quante dovranno essere le centine (generalmente sei), infilare l’anello inferiore sul sostegno. Si infila poi il secondo disco sul listello già incollato al primo e io si fa scivolare fino in fondo. Marcare con una matita la posizione degli intagli a raggiera. Risollevare ora il secondo disco e fissarlo perfettamente parallelo al primo in modo che la sua superficie superiore disti da quest’ultimo disco tanto quanto dovrà essere alto il paralume. Fissare l’anello inferiore al primo disco e quello superiore al secondo con degli spilli facendo in modo che gli anelli siano ben centrati e che le loro giunture non capitino in corrispondenza delle centine. Si posizionano ora le centine in modo che posino all’interno degli anelli in corrispondenza delle tacche e dei segni. Saldare come visto in precedenza per gli anelli. Se si usa la colla, disporre un foglio di carta sotto gli anelli in modo da non incollare il tutto al supporto. Quando le saldature sono fredde o quando la colla ha fatto presa, si potrà sfilare verso l’alto il telaio del paralume. Ricontrollare saldature o incollature e lisciarle con carta vetrata. Non resta ora che fissare all’anello, per la ghiera del portalampade, i montanti e questi all’anello superiore. Questo anello può essere acquistato in commercio nei magazzini per materiale elettrico. E però possibile realizzarlo con lo stesso filo di ferro zincato; in questo caso il suo diametro interno dovrà essere di 30 mm se il portalampade è adatto a lampadine normali o di 15 mm per le lampadine mignon. Disporre l’anello su di un foglio di carta e sistemarvi attorno i tre montanti disposti a raggiera. Eseguire le saldature. Piegare poi i montanti verso l’alto in modo che risultino inclinati quanto basta per essere fissati all’anello superiore. Capovolgere il telaio, sistemare le estremità libere dei montanti, in corrispondenza delle saldature, all’anello superiore di tre delle centine; fissare un montante con un punto di saldatura; saldare poi con calma, uno dopo l’altro, gli altri due montanti. Far
raffreddare una saldatura prima di procedere alla successiva. La saldatura unirà in un sol blocco anello superiore, centina e montante. Si può completare infine la saldatura del terzo montante. L’anello centrale che va fissato alla ghiera del portalampade deve venirsi a trovare più alto dell’anello inferiore. La distanza fra questi due anelli, proporzionale alle dimensioni del portalampade, sarà compresa fra 1/4 e 1/2 dell’altezza del paralume.
Pulizia e verniciatura: il lavoro di montaggio del telaio è così ultimato. Risulta essere ora necessario proteggerlo dalla ruggine e dargli un aspetto presentabile. Pulire con cura con uno straccetto bagnato di benzina anelli, centine e montanti di sostegno, togliendo loro ogni traccia del preparato per le saldature o di unto. Appendere con un pezzo di spago il telaio e quindi verniciarne la struttura con due o tre mani di cementite bianca o altra vernice protettiva chiara. In alcuni casi, adattandosi allo stile del paralume, i montanti di sostegno possono essere verniciati con cementite nera ottenendo l’aspetto del ferro brunito.
Rifinitura: sia l’anello che le centine vanno ora rivestite di nastro in tessuto che potrà essere di cotone o sintetico, ma comunque di colore chiaro e adatto a quello del rivestimento esterno o della fodera interna (se esiste). Come si è già visto, l’operazione inizia sulle centine e precisamente su quelle su cui sono fissati i montanti di sostegno. Si annoda il nastro all’anello superiore e si procede verso il basso avvolgendolo in diagonale. La diagonale deve essere inclinata quanto basta a garantire la sovrapposizione dei lembi delle spire di nastro adiacenti. Annodare il nastro anche in corrispondenza dell’anello inferiore. Rivestire quindi le altre centine e gli anelli. Attenzione: per ottenere un buon lavoro è importante non creare ingrossamenti nei punti di giuntura. I nodi fatti sotto e sopra le centine possono essere eliminati quando si rivestono gli anelli, avendo però cura di bloccare il nastro che ricopre la centina impedendo di srotolarsi. L’anello centrale ed i montanti non vanno rivestiti. Per abbellire i montanti si può stendere sopra alla cementite bianca una mano di vernice color ottone o bronzo (si trovano nei negozi di modellismo in piccolissimi barattoli). Non resta ora che procedere al rivestimento. Di quello in tessuto si è già parlato; descriveremo ora quelli in pergamena e in corda.
Materiali di rivestimento
Oltre al classico rivestimento in seta foderata, si possono usare molti altri materiali; tra questi i più comuni sono la pergamena e la corda. La prima permette di realizzare un paralume per luce diretta – indiretta – diffusa, mentre l’altra solo per luce diretta – indiretta dato che non ha la trasparenza. La pergamena semplice o decorata può essere fissata al telaio in due modi principali che fanno entrambi ricorso ad una grossa ed evidente impuntura che per essere ornamentale deve avere i singoli punti tutti della stessa lunghezza. Non è necessario tirare il cordone per garantire un buon fissaggio del rivestimento al telaio. Col primo sistema impiegato normalmente per paralumi tronco-conici, si ritaglia la pergamena come da stampo, esattamente a misura del telaio e in modo che i suoi lembi si sovrappongano di 1 cm circa. Si incollano i lembi. Si procede poi a realizzare una serie di fori da 5-6 mm di diametro lungo il
bordo inferiore e quello superiore. Per realizzare i fori si usa un punzone a mano (si compera in cartoleria). I fori disteranno tra loro 2-3 cm. Infilato ora il tronco di cono di pergamena così realizzato, lo si fissa all’anello superiore e a quello inferiore mediante un nastro di seta o una fettuccia di pelle morbida e sottile (fig. 13). Il lavoro di fissaggio deve essere eseguito con cautela per non strappare o slabbrare i fori. Volendo invece rivestire un paralume a forma di piramide tronca con questo stesso materiale, si ritaglieranno dalla pergamena tanti trapezi quanti sono i lati del paralume.
Sovrapposti i trapezi fra loro si procede alla foratura lungo tutti i lati come visto in precedenza. In questo caso le impunture verranno eseguite non solo lungo gli anelli superiore e inferiore, ma anche lungo gli spigoli. Volendo invece rivestire il telaio con spago o corda (fig. 14), si procederà nel modo seguente. Procurarsi del cordino di canapa da 3-4 mm di spessore. Può essere sostituito con del materiale acrilico e potrà essere sia bianco che colorato in relazione alle esigenze. Per un paralume delle dimensioni citate nell’esempio precedente (diametro piccolo 35 cm, diametro grande 45 cm, altezza 30 cm) occorreranno circa 200 m di cordino. Dato che può essere scomodo far passare un grosso gomitolo attorno al telaio soprattutto in prossimità dei montanti, si consiglia di dividere il cordino in tre segmenti di circa 70 m l’uno avvolgendo questi su delle tavolette di compensato da 5 x 15 cm. Posare il telaio sulle ginocchia con l’anello più grande in basso, annodare il bandolo della prima matassina di cordino all’anello inferiore in corrispondenza di una delle centine cui, in alto, è saldato un montante. Far passare il cordino attorno all’anello superiore dall’esterno verso l’interno, senza annodarlo. Riavvolgere il cordino attorno all’anello inferiore eseguendo un nodo (fig. 14); questo nodo va fatto in modo che il cordino sia moderatamente teso e va disposto adiacente a quello fatto in precedenza. Con i nodi eseguiti solamente sull’anello inferiore, si recupera la differenza di circonferenza esistente fra questo anello e quello superiore. Perché il lavoro finito si presenti in modo piacevole,
è molto importante che i nodi siano tutti eseguiti e disposti nello stesso modo e che la tensione del cordino non sia tale da deformare il telaio. Si tenga conto che una piccola tensione moltiplicata per il numero delle spire che trovano posto fra una centina e l’altra, può piegare con facilità gli anelli. Completata una matassine si riprende con la successiva. Le giunte vanno sempre eseguite sull’anello inferiore. Sia il rivestimento in pergamena, che quello in corda non richiedono ulteriori rifiniture dei bordi inferiore e superiore. Nel primo caso, a questa funzione provvedono i nastri di seta o la fettuccia di pelle, nel secondo la corda stessa e i nodi. Per alcuni tipi di paralumi moderni è
meglio usare un bordino metallico (color nichel o ottone), in commercio esistono bordature di plastica metallizzata autoadesiva di larghezza e colori svariati. Per applicare questa rifinitura si stenderà il bordino lungo l’anello superiore (o inferiore) e lo si taglierà su misura. Si stacca poi a poco a poco la carta che protegge il lato adesivo, a mano a mano che si procede con l’applicazione. Ripetere l’operazione lungo l’altro anello. Per lo stesso tipo di lavoro si possono usare profilati in plastica color ottone o cromo, ma non autoadesivi. Questo tipo di profilato è più difficile da montare ma garantisce un montaggio più sicuro soprattutto se il paralume presenta spigoli acuti.
Per il fissaggio usare adesivo a contatto di buona qualità. La maggior difficoltà consiste nel non sporcare II rivestimento di colla. Per evitare questo ricoprire il paralume con un foglio di carta sottile.