Le coperture piane ricoperte con feltro bitumato autoproteggente o di zinco sono vulnerabili.
Sotto l’azione delle intemperie, il bitume si secca e il metallo si ossida, creando quindi delle infiltrazioni.
Le coperture piane sono tradizionalmente costruite come un pavimento. Nelle strutture in legno, i correntini sostengono delle tavole di legno che costituiscono un assito e poggiano su dei puntoni posti sui muri portanti. Le tavole di legno sono assemblate tramite scanalatura e linguetta e sono protette da uno strato di feltro bitumato o da lastre di metallo (zinco, acciaio galvanizzato). Nelle strutture in cemento armato, le coperture piane sono costituite da una gettata in cemento che ricopre i laterizi posati tra le travi. Anche in questo caso, una serie di strati di materiali diversi consente l’isolamento termico e l’impermeabilizzazione della copertura. Le coperture piane sono aggredite costantemente dal sole, dalla pioggia, dal gelo e dal vento. Ne consegue un degrado che causa fessure in corrispondenza delle giunzioni (anche nelle gettate di calcestruzzo si producono delle fessure a causa del lavoro dei materiali). Conviene intervenire rapidamente per evitare che l’umidità penetri nel muro, causando conseguenze ancora più gravi. Dovrete eseguire un esame accurato per valutare l’ampiezza dei danni. A seconda dei casi, potrete rinnovare l’impermeabilizzazione con un prodotto liquido, o rifarla totalmente.
Indice
Esame e intervento
Generalmente le perdite in una copertura piana si presentano prima di tutto nella parte sottostante, all’apparire di una macchia scura sul soffito o sul muro. È possibile che la sua ubicazione non corrisponda esattamente a quella della perdita, in quanto l’acqua può essere passata lungo un travicello, o anche nel soffitto. Non appena individuate una perdita, effettuate un’ispezione dettagliata del tetto, perché si forma in corrispondenza di una zona debole che spesso ne presenta altre. Tuttavia, se il tetto vi sembra in perfette condizioni, è possibile che la macchia si sia formata a causa della condensa; non esiste alcun mezzo per determinare l’origine della macchia esaminandola semplicemente. In questo caso, è meglio intervenire sul soffitto, se è possibile, e quindi prevedere un sistema di aerazione per risanare e asciugare. Per effettuare una piccola riparazione, nonché per rifare l’impermeabilizzazione, occorrono delle condizioni di bel tempo. Tuttavia, se individuate la macchia in un periodo di grandi piogge, potrete effettuare una riparazione provvisoria tramite un prodotto applicabile a
freddo. si tratta di un liquido pastoso che si applica con il pennello o con la spatola e che aderisce su tutti i materiali, anche quando sono bagnati. L’effetto è immediato ma occorrerà effettuare una riparazione più approfondita in estate.
Prodotti e materiali
Quando la copertura o la terrazza non sono molto rovinate, potrete utilizzare un prodotto liquido applicabile a freddo, una gomma liquida che essiccando forma una pellicola morbida, impermeabile e anticorrosiva. Si applica con il rullo in due strati incrociati (calcolate 1 litro per mq); l’essiccazione richiede da 24 a 48 ore. In seguito si ricopre con un prodotto di finitura a base di alluminio che forma uno strato riflettente e protegge la gomma dai raggi ultravioletti, permettendo di ottenere una migliore resistenza. Quando la copertura in prodotto bitumato o in metallo è molto danneggiata, è meglio rifare l’impermeabilizzazione. In questo caso, conviene iniziare togliendo quella vecchia e mettere a nudo l’assito di fondo. Esistono varie procedure e materiali più facili da mettere in opera dello zinco. In questo caso, utilizzeremo rulli di fibra di vetro raddoppiati con un prodotto bitumato. Solidi e resistenti, assicurano un’eccellente impermeabilizzazione e resistono bene all’invecchiamento. Si applicano a caldo, tramite un cannello.
Struttura di un tetto piano in legno e schema di due tecniche di riparazione di puntoni danneggiali dall’umidità.
Rimozione e riparazione
In genere, la rimozione non è molto complicata, qualunque sia il materiale della copertura (zinco o feltro bitumato). Quando gli elementi sono rivettati o avvitati, potrete tagliarli tramite una smerigliatrice angolare. Prendete le debite precauzioni mentre togliete la vecchia copertura, e non gettate niente dall’alto, ma servitevi di corde e di uni puleggia. In seguito, esaminate nei dettagli tutte le assi dell’assito o i pannelli, se si tratta di derivati del legno. Effettuate l’esame con un punteruolo o la lama di un temperino: se sprofonda senza fare resistenza, il legno è marcio (anche il suo colore risulterà modificato). Occorrerà quindi togliere le assi e rifare l’assito, utilizzando di preferenza
i pannelli di truciolato per coperture. In genere, è necessario togliere i pezzi della cornice e la grondaia. Verificate anche gli altri pezzi della carpenteria, in particolare i correntini ed i puntoni. Quando sono danneggiati i puntoni, la riparazione è molto più complessa, perché occorre sostituirli o rinforzarli. Può capitare che anche il muro sia stato attaccato dall’umidità, soprattutto se la copertura è provvista di un muretto come parapetto. In questo caso, occorre rifare le giunzioni, togliete la vecchia malta con un martello e uno scalpello da muratore, quindi rifate le giunzioni con della malta e la cazzuola per giunti.
Assito
La nuova cornice deve essere trattata prima della messa in opera. Fissatela quindi tramite viti sulle estremità dei puntoni.
In genere si installa una cornice di zinco (scossalina) lungo i bordi dell’assito; è inchiodata tramite chiodi galvanizzati.
Tramite un listello di legno e un martello fissate il foglio di metallo sulla cornice; dovrete lavorare su un ponteggio.
Posa del feltro
Sotto il rivestimento applicato a caldo, si posa il feltro della copertura, venduto in rotoli di varie larghezze. Si tratta di un materiale che resiste bene alle intemperie ed é impermeabile. Dura meno a lungo del metallo, ma è più economico. Spesso la copertura viene realizzata solo tramite feltro; in questo caso, si posano tre strati incrociati, il primo dei quali è inchiodato, mentre gli altri sono incollati con bitume liquido a caldo. Quando si srotola il feltro, capita che si incurvi, è quindi meglio srotolarlo uno o due giorni prima dell’inchiodatura (per esempio, su un prato); potete tagliarlo grossolanamente nelle dimensioni richieste, lasciando un buon margine, e arrotolare ogni striscia appena prima di montarla. I tagli vengono effettuati tramite un grosso cutter o con la lama di una cazzuola da gessista. Utilizzerete una riga di legno per tagliare diritto. Le strisce di feltro devono sovrapporsi abbondantemente, affinché l’umidità non rischi di penetrare nelle giunzioni; inoltre, se la copertura prevede un muretto come parapetto, il feltro deve presentare un margine di 10 o 15 cm su tutti i lati. La posa inizia dal basso della pendenza (dal lato della grondaia); prevedete una sovrapposizione di una decina di centimetri. Se la copertura comporta un cambiamento di livello, inchiodate un pezzo di legno di sezione triangolare per preparare la posa dello strato finale. Nella parte inferiore della pendenza, il feltro deve scendere sulla cornice; ripiegatelo verso l’interno e inchiodatelo sulla cornice. Il fissaggio del feltro sull’assito viene eseguito tramite chiodi a testa piatta larga, inseriti regolarmente sui bordi a 7 o 8 cm di distanza, e al centro della striscia. Lungo i parapetti, inchioderete un pezzo di legno di sezione triangolare, trattato in precedenza; in tal modo, dopo la posa del rivestimento a caldo, l’acqua scorrerà meglio lungo il perimetro. In seguito, eseguirete una giunzione di malta tutt’intorno, per evitare infiltrazioni.
Fissaggio
Posa del rivestimento
Il rivestimento bitumato è composto da fibra di vetro molto resistente, raddoppiata nel sottostratto con un composto bitumato. Questo materiale consente di realizzare le coperture in due strati, mentre il feltro bitumato tradizionale viene posato in tre strati. Utilizzate un cannello sufficientemente potente per fare fondere rapidamente il bitume (potrete noleggiarlo facilmente). Riscaldate la parte sottostante delle strisce mentre le srotolate, proteggendovi ovviamente le mani.
Iniziate la posa nella parte inferiore della pendenza ricoprendo la cornice del tetto.
Contorno
Manutenzione delle coperture metalliche
Per un hobbista, non è assolutamente possibile intraprendere la realizzazione o la sostituzione integrale di una copertura metallica, sia essa in zinco (il caso più frequente), in lamiera di acciaio galvanizzato, in lamiera di ferro galvanizzato o anche (piuttosto raramente) in rame o piombo. Al contrario, la manutenzione non presenta difficoltà. Queste coperture sono di buona qualità e resistono bene all’invecchiamento; tuttavia, sono molto esposte all’inquinamento, ai gas atmosferici e all’acqua. L’ossidazione è normale e protegge, nel caso dello zinco e del rame. Tuttavia, alla lunga, il metallo può bucarsi e presentare dei punti deboli; in effetti, l’idrossido di zinco è impermeabile all’acqua, ma vulnerabile agli acidi e alle basi, per cui l’inquinamento unito alla pioggia può finire per averne ragione. Iniziate esaminando nei dettagli la copertura, in particolare in corrispondenza delle giunzioni. Le lastre di metallo possono essere assemblate tramite giunzioni nel senso della pendenza o trasversali. Nel caso di una copertura in zinco, le giunzioni vengono poste in genere su dei rilievi formati da listelli inchiodati sul tavolato. Ogni lastra risale, da una parte e dall’altra, sul listello che è quindi ricoperto da un coprigiunto formato da una striscia di zinco. È spesso a questo livello che si producono le perdite; il coprigiunto può essere fissato tramite chiodi da zinca-tore a testa piatta larga, staffe inchiodate sotto, viti e rondelle di piombo, o chiodi e copriviti saldati. Esaminerete anche la parte inferiore delle lastre, le
piegature, le aggraffature, i compluvi o bordi, gli sgocciolatoi lungo il perimetro e le scossaline.
Riparazione protezione
Inizierete pulendo bene e sgrassando tutta la copertura, utilizzando un’idropulitrice ad alta pressione d’acqua. Trattate le zone arrugginite tramite un antiruggine. Gli elementi danneggiati possono essere rinforzati tramite l’applicazione di una striscia di armatura, mediante un prodotto impermeabilizzante a base di resine. Le piccole fessure potranno essere trattate con uno stucco a base di resine elastoplastiche che, essiccandosi, forma una massa gommosa. In seguito, potrete passare su tutta la copertura un prodotto impermeabilizzante e, in fase di finitura, un rivestimento di alluminio.