Quando parliamo di gommapiuma ci riferiamo non solamente a quella sostanza spugnosa fabbricata con lattice di gomma (la vera e propria gommapiuma), ma anche a quelle sostanze plastiche che assomigliano alla gommapiuma, e che possono essere adibite agli stessi usi, ma che presentano in taluni casi vantaggi non trascurabili per quanto riguarda l’uso che se ne deve fare (sono più leggeri) o l’aspetto economico (sono molto meno costosi). Ciononostante, l’intercambiabilità dei materiali ha limiti ben precisi. Una poltrona soffice, sappiamo bene, è molto più comoda di una poltrona dura; ma a quale punto la comodità cede all’Irritazione quando in una poltrona
«affondiamo» troppo? Inoltre bisogna tenere un giusto equilibrio tra cuscini (o imbottiture) dello schienale e del sedile: queste ultime dovranno essere leggermente più rigide delle prime.
Per conferire una rigidità di superficie ma una morbidezza d’insieme ad un cuscino, la tecnica più comunemente adottata consiste nell’incollare due strati di gommapiuma, volgendo verso l’esterno le parti piene, e verso l’interno quelle ad incavi; le due parti sono separate da un sottile foglio di gommapiuma più rigido, di misura leggermente inferiore a quella degli altri due strati, in modo che, a lavoro ultimato, la superficie di questi risulti leggermente bombata. Talora, per proteggere i bordi esterni della gommapiuma da sminuzzamenti dovuti all’uso, i quattro lati del cuscino venivano ricoperti di gommapiuma più dura, incollata a sua volta di piatto lungo l’altezza del cuscino. Con il passare degli anni e il miglioramento tecnico nella produzione di gommapiuma e plastiche equivalenti, il prodotto può ormai garantire una solidità tale da rendere superfluo questo accorgimento. Può tuttavia capitare che, smontando un vecchio cuscino, ci si trovi di fronte a soluzioni di questo tipo. Il più delle volte, tuttavia, dovendo riparare un cuscino di gommapiuma si scoprirà che tali laboriosi accorgimenti sono stati sacrificati alla necessità di economizzare (alla produzione, se non alla vendita). In altre parole, si scoprirà che la maggior parte dei cuscini di gommapiuma è costituita da un solo pezzo di gommapiuma, senza rivestimenti esterni, senza spessore interno, senza niente. E, proprio per questo, non ha potuto resistere quanto altri cuscini allestiti con maggior cura e precisione. Risulta essere facile accorgersi che un cuscino di gommapiuma ha bisogno, per l’interno, di molta attenzione: il primo segno viene dalla fodera, che oltre a cominciare a mettere in mostra numerose “grinze”, e a non essere più bella squadrata, tende a scivolare agli angoli. Poi ci si accorge che nel cuscino alcune parti sono più rigide e altre meno; che un angolo può essere soffice, quasi friabile (ed effettivamente lo è) e un altro più rigido, il momento di smontare il cuscino, e cercare per quanto è possibile di rimetterlo a posto. Alcuni cuscini hanno, sopra la gommapiuma, una fodera fissa, cucita ad ogni lato, ricoperta a sua volta da una fodera (in genere dotata di cerniera lampo ad una delle estremità) che può essere facilmente sfilata e lavata. Per riparare un cuscino è, ovviamente, necessario togliere anzitutto la fodera esterna, quindi affrontare quella interna (e questa potrebbe essere un’ottima occasione per lavarla).
La figura indica chiaramente la successione delle operazioni da eseguire in tale circostanza; operazioni della massima semplicità se si ha l’accortezza di seguire alcune regole fondamentali. Occorre, anzitutto, una lama bene affilata (l’ideale è una lama da modellista).
Affrontare, con la punta, la cucitura di un iato togliendo con estrema delicatezza la cucitura originale. Non è necessario disfare l’intero lato del cuscino: proprio per la malleabilità della gommapiuma, la facilità con cui può essere piegata e schiacciata, infilata anche dove trova difficile entrare, riteniamo che non sia necessario disfare tutto ma basti scucire per circa metà della lunghezza del lato. Non è difficile, a questo punto, estrarre il blocco di gommapiuma che costituisce l’anima del cuscino. Basta inserire una mano nella fodera, piegare la gommapiuma e tirarla fuori, mentre con l’altra mano si tira la fodera.
Attenzione, però: alcuni cuscini, nella speranza di una maggiore rigidità, erano stati spalmati di colla che, nel desideri dei fabbricanti, avrebbe dovuto far presa sull’interno della fodera e conferire così una maggiore consistenza al cuscino stesso. Il più delle volte si era trattato di un pio desiderio; talora, tuttavia, erano state usate le colle adatte, e una certa adesione c’era stata. Occorre stare attenti, quindi, a non incappare in uno di questi casi.
C’è infatti il pericolo che alcuni pezzi di gommapiuma rimangano incollati alla fodera e che vengano quindi con attenzione le sue dimensioni, acquistare un blocco di gommapiuma sostitutiva e rimettere tutto a posto (tenere presente, nel misurare, che col tempo la gommapiuma si e stretta).
Se invece risulta da un attento esame che basta qualche riparazione, agire come indicato al dettaglio 3 della figura. Con un lungo coltello affilato, a cui si bagnerà la lama per renderlo più scorrevole, tagliare la fetta di gommapiuma che presenta i danni maggiori. Procurarsi quindi un altro pezzo di gommapiuma (o di plastica, mai mettere insieme i due tipi, il cuscino non avrebbe una consistenza uniforme), tagliarlo nelle stesse dimensioni di quello scartato, ma leggermente più profondo (2 o 3 mm) in quanto la fusione dei due pezzi porterà inevitabilmente a una contrazione. Appoggiare quindi il cuscino e il pezzo nuovo sul tavolo di lavoro, controllare che le dimensioni coincidano, quindi spalmare le due superfici che dovranno venire a contatto con il tipo di colla più adatto (colla a contatto per la gommapiuma, colla attaccatutto per la plastica), servendosi di un vecchio coltello o di una spatola (preferibilmente di legno). Fare quindi scivolare sul piano di lavoro le due parti, finché giungono a contatto. Assicurarsi che combacino perfettamente. Dopo aver lasciato asciugare la colla, e controllato che abbia fatto presa, il cuscino è pronto per il montaggio finale.