Per la maggior parte dei mobili a vetri scorrevoli non ci sono particolari problemi di manutenzione, tranne l’avvertenza di tenere ben pulite le rotaie di scorrimento affinché i vetri non si blocchino. In fase di riparazione l’intervento più frequente è quello relativo alla rottura dei vetri stessi. Ci si procuri dal vetraio una lastra dello stesso spessore e delle stesse dimensioni di quella rotta (la prima è una misura che non presenta difficoltà, la seconda è possibile con un foglio di carta su cui si ricostruisce il vetro rotto, oppure misurando direttamente sul mobile e concedendo un po’ di spazio supplementare per le scanalature.
Si prende quindi il vetro, lo si inserisce nella scanalatura superiore, lo si spinge in alto finché anche la parte inferiore supera il bordo del telaio ed entra nella sua sede, quindi lo si lascia scivolare finché poggia saldamente. Poiché la scanalatura superiore è più profonda di quella inferiore, ne risulta che vi si può infilare il vetro quanto basta per farlo entrare in quella inferiore, e che allo stesso tempo non ne uscirà quando sarà in posizione. Più delicata è la sostituzione di vetri, soprattutto in mobili vecchio antichi, che hanno intere porte o fiancate con un’intelaiatura di legno a nido d’ape, in cui sono fissate decine di piccoli vetri. Ce ne occupiamo nelle due figure sotto, dandone un esempio nel dettaglio 1 della prima.
Sostituzione del vetro
Se il vetro si rompe (dettaglio 2) occorre anzitutto togliere attentamente i frammenti (meglio se si esegue l’operazione con un paio di guanti, per eviterà di tagliarsi), e ripulire la sua sede dal vecchio mastice, che può essere grattato con un coltello o uno scalpello da legno e leggeri colpi di martello. Prendere quindi una manciata di mastice, del colore più adatto ad amalgamarsi con il resto del mobile, ed eventualmente impastare colore in polvere nel mastice stesso, fino ad ottenere il risultato voluto. Spalmarlo quindi lungo il bordo interno della finestrina, come nel dettaglio 3.
Applicare quindi, sempre dall’interno, il vetro che sostituisce quello rotto (dettaglio 1 della fig. 2). Esercitare una certa pressione, soprattutto lungo I bordi, finché il vetro è saldamente “incollato” nella sua sede Assicurarsi, in particolare, che sia perfettamente piatto, cioè parallelo al piano della superficie vetrata. Dalla parte esterna della vetrata (dettaglio 2) eliminare il mastice che fosse scivolato, sotto pressione, sulla superficie visibile del vetro. Quando il mastice è ancora fresco basta una spatola (o un coltello) e uno straccio bagnato per farlo. Attenzione, però, a non premere troppo, altrimenti il vetro potrebbe essere spinto verso l’interno e uscire dalla sede. Tornando all’interno della vetrata, spalmare con le dita altro mastice sul bordo del vetro.
Ripassare poi (dettaglio 3) eliminando il mastice di troppo. Se il vetro è di dimensioni un po’ grandi, può essere opportuno, prima di spalmare il mastice interno, applicare alcuni chiodini di fissaggio.