In questa guida vediamo come smontare il telaio di un dipinto.
I parassiti, l’umidità o il solo passar del tempo, possono produrre danni irreparabili al telaio di un quadro tanto da richiederne la completa sostituzione. L’operazione non va presa alla leggera se si vuole salvaguardare l’integrità del dipinto. Prima di tutto togliere, con i metodi visti precedentemente, il dipinto dalla sua cornice. Dopo avere posato il quadro a faccia in giù su un piano ricoperto con un panno, è necessario osservare attentamente come la tela è stata piegata e fissata sugli angoli. A questo proposito sarà opportuno fare uno schizzo o un modellino di carta se non ci si fida troppo della propria memoria: nel dettaglio della figura è rappresentato un modo di piegatura, ma ne esistono altri.
Se la tela fosse montata su di un telaio ad incastri liberi, tesa mediante cunei, si suggerisce di allentare questi ultimi senza tuttavia togliere il dipinto dalla cornice prima di staccare la tela, e l’operazione di estrazione dei chiodi venisse fatta senza cornice e con i cunei estratti, i listelli del telaio, liberi di muoversi, potrebbero danneggiare la tela.
Questa è fissata al sostegno di legno mediante chiodi a testa larga oppure, nei montaggi moderni, con delle graffette.
Specialmente se il quadro è rimasto a lungo appeso ad una parete umida, chiodi e graffette, arrugginendosi, possono aver indebolito la tela attorno a essi e possono essere diventati fragili rendendo di conseguenza difficile la loro estrazione. L’operazione va eseguita con molta delicatezza partendo dagli angoli verso il centro di ogni lato. L’attrezzo cui si pensa subito dovendo estrarre un chiodo dal legno è la tenaglia questa però difficilmente può far presa sotto la testa del chiodo senza danneggiare la tela, è quindi necessario staccare prima un po’ il chiodo facendo leva con un cacciavite robusto ed affilato.
Non far leva nel senso del manico posando sulla struttura del telaio: agire invece con uno spigolo del cacciavite facendolo ruotare e posandolo su di una spatolina d’acciaio per non rovinare la tela circostante. Fare piccoli movimenti spostando il punto di presa tutto attorno alla testa del chiodo finché non si sarà staccato di 2-3 mm dalla tela. A questo punto l’estrazione non dovrebbe più presentare grosse difficoltà. Anziché usare la tenaglia, con cui sarebbe necessario agire facendo leva sulla tavoletta del telaio rischiando di spezzarla lacerando la tela, è preferibile una buona pinza universale: afferrato saldamente il chiodo, mentre con una mano si tiene fermo il telaio, con l’altra si fa ruotare la pinza esercitando una moderata azione di estrazione: non appena il chiodo si sarà mosso, facilitato anche dal suo gambo conico, sarà possibile estrarlo dolcemente. È necessario evitare nel modo più assoluto di sottoporre il dipinto ad urti o strappi e per questo è indispensabile lavorare con calma.
Nel caso del fissaggio con graffette il lavoro è analogo.
Usando sempre come scudo una spatolina di acciaio, inserire un cacciavite a lama larga sotto la graffetta che verrà estratta facendo ruotare il cacciavite un po’ in un senso e un po’ nell’altro. Non toccare il dipinto fino a che non sarà stato estratto l’ultimo chiodo e soltanto allora lo si libererà dal telaio. Se il dipinto è molto vecchio non tentare di raddrizzarne le pieghe, la tela si potrebbe tagliare. Non buttare via il telaio vecchio, servirà per dimensionare quello nuovo.