In questa guida vediamo come pulire i quadri a olio.
Dopo aver tolto il dipinto dalla cornice, si può procedere alla sua pulizia e a quella del vetro che eventualmente lo coprisse. Quest’ultimo verrà trattato come un comune vetro da finestra avendo però qualche precauzione in più dato che non è montato su un telaio; usare uno straccio per maneggiarlo e posarlo su un piano coperto da un panno per poterlo strofinare. Il primo trattamento che deve subire il dipinto è la spolveratura (fig. 1). Tenere il dipinto verticale e, usando un pennello morbido e assolutamente pulito, spolverare con cura dall’alto verso II basso. Ruotare il quadro di 90 e ripetere l’operazione. Nel caso di quadri ad olio dipinti facendo uso di grosse quantità di colori (si presentano quasi in rilievo) la spolveratura dovrà essere ripetuta un paio di volte in tutti i sensi. La vera e propria pulizia e l’eliminazione di macchie o della patina bruna che si posa sui vecchi dipinti alterandone il colore variano in relazione alla tecnica usata.
Come Pulire Quadri a Olio
La pittura a olio può usare, come si è visto, tre tipi di supporto: tavola, cartone grosso e tela. Per la tela occorre un piccolo lavoro preparatorio. Quando il telaio su cui è fissata la tela viene tolto dalla cornice eliminando cunei, si produce un allenta mento del tessuto: è assolutamente necessario proteggere la tela dai danni che potrebbero produrle gli spigoli del telaio proprio durante l’operazione di pulizia.
Premendo o tamponando la tela, infatti, si potrebbero creare delle screpolature nel dipinto in corrispondenza dello spigolo interno del telaio. Posare il dipinto a faccia in giù su di un piano coperto con un panno ed inserire dolcemente fra la tela e il telaio e le sue eventuali traverse, dei piccoli tamponi di cotone idrofilo; in questo modo la tela verrà sollevata dagli spigoli e quindi protetta. È assolutamente necessario procedere con molta calma pulendo piccole superfici per volta. La pulizia ed il ringiovanimento dei colori si ottengono tamponando la superficie dipinta o strofinandola leggermente con tamponi di cotone idrofilo imbevuti con un po’ d’essenza di trementina o con dello
spirito bianco (fig. 2). Esaminare i tamponi e sostituirli frequentemente per non spostare la sporcizia da un punto all’altro. Non si corre alcun pericolo che i colori vengano via a meno che il dipinto non sia di data recente. In tal caso, però, l’operazione di pulizia diventa superflua. Se la superficie del dipinto è molto ruvida e con grossi blocchi di colore, l’operazione dovrà essere completata con dei piccoli batuffoli di cotone avvolti su di uno stuzzicadenti (ottimi i bastoncini per la pulizia di orecchie e naso dei bambini). In questo modo si potranno raggiungere anche i punti più reconditi dove, tra l’altro, è più facile che si accumuli la sporcizia. Non usare mai l’acqua per la pulizia perché può provocare macchie e scoloriture antiestetiche. Se anche facendo uso dei batuffoli di cotone risultasse difficile pulire il dipinto, usare un pennellino molto morbido imbevuto moderatamente di essenza di trementina. Pulire di frequente il pennelli no ed asciugare il dipinto tamponando con un panno morbido asciutto oppure usando un asciugacapelli tenuto ad una distanza di 30-40 centimetri dalla superficie dipinta.
Pulire di tanto in tanto il pennellino asciugandolo con uno straccio per poi inumidirlo ancora di essenza dì trementina. Il pennello adatto è del numero otto. Dopo aver pulito il quadro ad olio è necessario esaminare con cura la vernice trasparente protettiva che lo ricopre. Trattandosi dì un dipinto carico di anni, è molto probabile che questa vernice presenti evidenti tracce di annerimento o sia diventata opaca; in questo caso è necessario toglierla.
Togliere la vernice: l’operazione è alquanto delicata ma, se eseguita con calma, dà ottimi risultati senza rischi. Il solvente da impiegare è l’acetone (si acquista nei colorifici o nelle drogherie), bene precisare subito che l’acetone è un potente solvente, che dovrà quindi essere usato in piccole dosi.
Preparare due bacinelle; in una si versa un po’ di acetone (non versarne molto perché evapora rapidamente) e nell’altra un pò di essenza di trementina (anche questa si acquista nei colorifici). Predisposti due batuffoli di cotone, se ne tiene uno nella mano destra e l’altro nella sinistra; il batuffolo nella destra va inumidito di acetone e quello nella sinistra di essenza di trementina.
Mentre il primo batuffolo ha il compito di sciogliere la vernice mediante l’acetone, il secondo serve ad asportare la vernice e ad arrestare l’azione dissolvente dell’aceto ne. Fare la prima prova lungo un bordo del dipinto che normalmente resta nascosto dalla cornice (fig. 3). Strofinare il primo batuffolo sul dipinto e subito dopo togliere la vernice con il secondo batuffolo. Controllare frequentemente sia il dipinto sia i batuffoli; se si notassero evidenti tracce di colore arrestare immediatamente l’azione dell’acetone mediante il batuffolo imbevuto di essenza di trementina. Di tanto in tanto cambiare i batuffoli. Sui quadri molto vecchi è sconsigliabile insistere molto nell’eliminazione della vernice. Si tenga poi conto che la ripetizione di un simile trattamento può danneggiare la tela. La fretta e la mancanza di attenzione sono i peggiori nemici di questo lavoro che si consiglia di fare alla luce del giorno.
Riverniciatura: completata l’eliminazione della vernice, osservare il retro del dipinto (se di tela); se si notassero tracce di umidità, è necessario farlo asciugare completamente. Non cercare di accelerare l’essiccazione avvicinando il dipinto a fonti di calore, questo può produrre seri danni al dipinto ed al suo supporto. Quando il dipinto è bene asciutto, posarlo su di un piano orizzontale a faccia in su e stendervi sopra un sottile velo di vernice protettiva per dipinti ad olio (la si trova nei negozi di colori).
Usare un pennello con setole di cinghiale di buona qualità, di tipo piatto largo 4-5 cm e piuttosto sottile. La vernice deve essere stesa in uno strato leggero ed omogeneo e per non far apparire i segni delle setole muovere il pennello sia In senso longitudinale, sia in senso trasversale (fig. 4). Non sollevare il quadro fino a quando la vernice non sarà asciutta almeno superficialmente. Per questo occorrono 15-20 minuti.
Sollevatolo e alzatolo su di un suo spigolo, lo si appoggia ad una parete con la parte dipinta rivolta al muro; questo evita che la polvere abbia a depositarsi sulla vernice fresca rimanendovi appiccicata. Si torna a ripetere che
è pericoloso riscaldare il dipinto per accelerare l’essiccazione della vernice.